Stipsi cronica nei bambini: come riconoscerla e quando intervenire
La stipsi cronica è uno dei disturbi gastrointestinali più comuni in età pediatrica. Colpisce fino al 30% dei bambini, con un impatto significativo sulla qualità di vita del piccolo paziente e della famiglia. Anche se spesso sottovalutata, la stipsi può diventare un problema persistente, che richiede un approccio medico mirato e, in alcuni casi, anche una valutazione chirurgica.
Cos’è la stipsi cronica?
Si parla di stipsi cronica quando un bambino presenta difficoltà a evacuare o evacuazioni poco frequenti (meno di 3 volte a settimana), associate a:
-
Feci dure o voluminose
-
Dolore durante la defecazione
-
Trattenimento volontario delle feci
-
Episodi di perdita involontaria di feci (encopresi)
Per essere definita “cronica”, la condizione deve durare da almeno 4 settimane.
Quali sono le cause?
Nel 90% dei casi, la stipsi è funzionale, ovvero non legata a una malattia organica, ma a uno squilibrio tra abitudini alimentari, comportamentali e fattori emotivi. Le cause più comuni includono:
-
Dieta povera di fibre o liquidi
-
Sedentarietà
-
Dolore associato alla defecazione (che porta il bambino a trattenersi)
-
Cambiamenti importanti nella vita del bambino (inizio della scuola, nascita di un fratello, stress)
Meno frequentemente, la stipsi può essere secondaria a patologie organiche, tra cui:
-
Malattia di Hirschsprung
-
Malformazioni anorettali
-
Ipotiroidismo
-
Celiachia
-
Lesioni neurologiche
Segnali da non ignorare
È importante consultare il pediatra o uno specialista se il bambino presenta:
-
Stipsi che dura da settimane o mesi
-
Dolore addominale ricorrente
-
Feci molto dure e grandi, che possono ostruire il WC
-
Sangue nelle feci o sul pannolino
-
Episodi di encopresi (perdita involontaria di feci nelle mutandine)
-
Crescita rallentata o scarso aumento di peso
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi si basa principalmente sull’anamnesi e sull’esame obiettivo. In casi selezionati, possono essere indicati:
-
Radiografia dell’addome
-
Ecografia addominale
-
Manometria anorettale
-
Biopsia rettale (nei sospetti di Hirschsprung)
Il chirurgo pediatra entra in gioco se si sospettano anomalie strutturali o in presenza di stipsi refrattaria alle terapie convenzionali.
Come si cura la stipsi cronica?
Il trattamento è spesso multifattoriale e graduale. Comprende:
-
Educazione della famiglia e rassicurazione
-
Modifiche dietetiche: aumento di fibre e liquidi
-
Regolarizzazione delle abitudini intestinali (es. sedersi sul vasino dopo i pasti)
-
Farmaci lassativi (sotto controllo medico, come il macrogol)
-
Supporto psicologico, se sono presenti ansia o comportamenti evitanti
Nelle forme resistenti o sospette per cause organiche, può essere indicata la valutazione chirurgica.
In conclusione
La stipsi cronica nei bambini è un problema frequente ma risolvibile, se affrontato con il giusto approccio. Una diagnosi precoce e un piano terapeutico personalizzato evitano complicanze e migliorano la qualità di vita del bambino. Quando la stipsi persiste nonostante le cure iniziali, è importante affidarsi a uno specialista in chirurgia pediatrica per escludere patologie sottostanti e valutare le opzioni più appropriate.